11 maggio 2012

Habemus volley ma non solo. Quanto sport nei film di Moretti



In "Habemus Papam" il regista romano, nei panni di uno psicoanalista, organizza un torneo di pallavolo fra i cardinali rinchiusi in un lungo conclave. Ma, dalla pallanuoto al calcio, c'è sempre molto sport nelle sue opere.

Un girone all’italiana, ma con gare di sola andata, "sennò moriamo", come suggerisce un cardinale tanto saggio quanto ottuagenario. Lo organizza così, Nanni Moretti, il torneo di pallavolo fra prelati che, nel suo ultimo film Habemus Papam, viene progettato per tenere occupati i porporati chiusi in un lungo conclave.

Un torneo sui generis, quello organizzato e arbitrato dal professor Brezzi-Moretti, psicoanalista chiamato in tutta urgenza in Vaticano per sanare la crisi esistenziale del neoeletto al soglio di Pietro. Così Moretti insegna ai cardinali la battuta dal basso, dall’alto e alla coreana, in mezzo a scene di perfetta scoordinazione – manca solo il tennistico "Batti lei" di fantozziana memoria – e dopo che la definizione del torneo, per squadre e formula, gli richiede un’intera notte di riflessione. Ecco allora che i porporati italiani vengono divisi fra Europa A ed Europa B, il Sudamerica assurge a "rivelazione del torneo" e l’Oceania è costretta a giocare in… tre, per carenza d'altri cardinali in conclave, "ma se sarete bravi con i fedeli, nel prossimo conclave sarete di più". E perde sempre, ma il primo punto che ottiene scatena scene di giubilo. Le Guardie Svizzere? No, non giocano: renderebbero squilibrate le forze in campo - e poi, scusate: gli svizzeri per definizione devono essere neutrali, no? - e a uno dei cardinali "piace vincere".


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