10 ottobre 2008

LE LEGGI DELLA MOTIVAZIONE

Non me ne voglia Mario Fanelli ( giornalista ) se ho leggermente modificato un articolo apparso su MILLIONER , ma e’ solo per calare nella nostra realta’ un fattore molto importante e sempre piu’ discusso. LA MOTIVAZIONE.
L’articolo mi e’ piaciuto perche’ queste REGOLE sono SEMPLICI ESAUSTIVE e CHIARE, anche per chi come me non ha la possibilita’ di utilizzare un vero motivatore in palestra.
So’ pero’ che questo argomento e’ vastissimo quindi non mi dilungo e lascio a voi la lettura e i commenti.


1. Per motivare bisogna essere motivati Tanti allenatori pretendono e si attendono che il loro team sia sempre motivato, indipendentemente da come l’allenatore si sente o si comporta. Impossibile motivare senza essere motivati. Arrivate all’allenamento prima degli altri? Siete sempre entusiasti, positivi, con qualche buona notizia da comunicare a tutti? Avete un obiettivo ben fissato in mente? Se sì, allora potrete comunicare la vostra motivazione. In caso contrario, non riuscirete mai nel vostro intento di avere un gruppo affiatato a vostra disposizione.

2. Ogni motivazione richiede un obiettivoSenza uno specifico obiettivo non esiste motivazione. La motivazione infatti comporta un impegno rivolto al futuro e, senza un obiettivo, viene a mancare lo scopo. In realtà non solo sono ben poche le persone che si pongono degli obiettivi, ma spesso le persone non hanno neanche delle speranze di miglioramento. Niente propositi, niente traguardi, nessuna aspirazione di fare od ottenere qualcosa. E, quando non si hanno speranze né obiettivi, sopraggiunge inevitabile l'apatia, il peggiore nemico della motivazione.

3. La motivazione deve essere continuaMa non basta. La motivazione è un processo continuo, non un problema da affrontare una volta all'anno. Come viene effettuata la manutenzione periodica di un veicolo, così è necessario "rabboccare" periodicamente la nostra e la motivazione altrui. Come? Cercando di ripresentare il più spesso possibile le circostanze che ci hanno dato la carica in certi momenti. A volte è sufficiente richiamarle alla memoria, per ottenere subito un effetto positivo.

4. Ogni motivazione deve essere accompagnata da un apprezzamentoInfrangete questa legge e nessuno intorno a voi si sentira più motivato. I riconoscimenti possono assumere le forme più diverse: da un trattamento cordiale a una lettera di ringraziamento. Sentirsi apprezzato è un bisogno assoluto per chiunque. Un complimento genuino gratifica e motiva una persona più di qualunque altro incentivo.

5. La partecipazione è motivanteSpesso le persone sono più motivate sul lavoro se sono meglio utilizzate piuttosto che meglio trattate. Se ci si sente coinvolti, è molto più facile mettere energia in ciò che si fa. E' importante far partecipare più numerose persone possibile a piani, traguardi, obiettivi. Se avete delle idee, ricordatevi che non dovete soltanto comunicarle; dovete invece assolutamente venderle, in modo che chi vi ascolta le faccia proprie.

6. I progressi sono utili per motivareQuando ci si vede progredire, la motivazione cresce. E, ovviamente, gli insuccessi e gli arretramenti fanno perdere motivazione. E' lo scoramento che deriva dal timore di ciò che ancora potrebbe andare male. Che si tratti della nostra vita privata o nello sport, un qualsiasi progresso mette voglia di andare avanti. E' umano. Questa legge va utilizzata, padroneggiata e programmata per sfruttare ogni piccolo progresso in termini di motivazione.

7. La competitività motiva solo quando si può vincereUna competizione motiva una persona solamente se questa ritiene di avere almeno una possibilità di successo. Incentivi, premi, gare e sfide servono solo se davvero tutti sentono di poter raggiungere l'obiettivo. Altrimenti si accresceranno i risultati dei soliti noti (anche se sono i migliori). Sfidate le persone a raggiungere qualcosa che valga la pena di essere raggiunta e, nove volte su dieci, ce la faranno.

8. Ciascuno ha il suo detonatore motivazionaleCiascuno di noi è dotato di un detonatore motivazionale, ma non sappiamo quando la miccia potrà accendersi. Non è conveniente spingere una persona a compiere un'attività, o migliorare le sue prestazioni, se prima non abbiamo studiato a fondo quali sono i principi che spingono questa persona a migliorarsi. Ciascuno di noi ha un "punto infiammabile" e il motivatore abile deve essere in grado di riconoscere qual è in ciascuno di noi.

VLRNK

Nessun commento: