21 febbraio 2007

IL PERSONAGGIO




PAOLA CARDULLO: quando i sogni viaggiano ad un passo dalla realtà

di Alessia Mendozzi, maggio 2006

Quando si dice prendersi la rivincita sulla vita. La stessa che ti dà 162 cm di altezza per poi farti amare uno sport come la pallavolo. Verrebbe da chiedersi, destino beffardo o presa per i fondelli? Né l’uno né l’altra se ad accettare la sfida è una ragazza di nome Paola Cardullo.La sua storia somiglia un po’ a quella di Davide&Golia. E, come in quell’occasione, anche qui trionfa chi parte svantaggiato.Innamoratasi della pallavolo da piccolina, inizia presto a giocare. Per lei l’attacco è solo utopia. Ore e ore di allenamenti in difesa e ricezione. Un destino che sembra dirle che non sfonderà mai.Ma a volte basta aspettare un po’. Nel 1997 viene introdotto il ruolo del libero. Che sembra esserle stato cucito addosso. Ruolo un po’ marginale. Non di quelli che fanno esplodere un palazzetto. Un libero non può schiacciare. Né murare. Né battere. In pratica, un libero non fa punto. Paola zompetta per tutto il campo. Pronta a ricevere ogni pallone. Ogni tiro. Da qualsiasi parte arrivi. Paola c’è. Discretamente. Senza clamori. Riservata e umile. Un talento simile ci mette poco ad esser notato. E, bruciando le tappe, arriva la nazionale. La responsabilità di guidare il reparto difensivo a soli 20 anni, durante i mondiali, è affidata a lei. Indossa la maglia 17 e scende in campo. Con lo sguardo deciso che fulmina le avversarie, con la determinazione di chi sa cosa vuole... il massimo! E il massimo ottiene. Vederla emozionarsi per quel mondiale vinto, fa tenerezza. Forse sta pensando... alla faccia dell’altezza! Alla faccia di chi non ci credeva! Alla faccia del soprannome poco amato, Pally! E alla faccia anche della scaramanzia! Chissà cosa le passa per la testa... e chissà se si rende conto d’aver dimostrato che i sogni viaggiano ad un passo dalla realtà...











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