MACERATA - E' stata un'aritmia provocata da una patologia cardiaca congenita a uccidere Vigor Bovolenta, il
pallavolista della Volley Forlì deceduto a 37 anni dopo un malore accusato il 24 marzo scorso a Macerata, durante una partita di
B2 contro la rappresentante di categoria della Lube.
Queste le conclusioni dell'autopsia condotta dai prof. Gaetano Thiene, Mariano Cingolani e Rino Froldi, consulenti del pm Claudio Rastrelli.
La perizia (anticipata in parte oggi dal Messaggero di Macerata) è stata depositata in questi giorni.
Nella stagione 1997-'98, quando militava nel Ferrara, Vigor Bovolenta -
una carriera lunga 21 anni, l'approdo nella Nazionale azzurra nel 1992,
l'argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 - era stato costretto a
fermarsi per tre mesi e mezzo proprio a causa di un'aritmia.
In
seguito il problema non si era più ripresentato, il ritmo cardiaco si
era stabilizzato, e i controlli medici cui l'atleta era stato sottoposto
nel tempo avevano sempre dato esito negativo.
Il tossicologo Froldi
ha escluso che l'atleta abbia assunto sostanze stimolanti o comunque
farmaci che possano aver agito da concausa nel malore. Ora il pm sta
valutando la relazione dei periti e il rapporto della polizia
giudiziaria sugli altri accertamenti condotti in questi mesi: nei
prossimi giorni deciderà se proseguire l'indagine o archiviare il
fascicolo.
Non è ancora del tutto chiaro infatti se la patologia
pregressa da cui il campione era affetto fosse o meno diagnosticabile.
La sera del 24 marzo Bovolenta si accasciò improvvisamente sul parquet
del Fontescodella. I soccorsi furono immediati, 4 minuti dalla chiamata
arrivata al 118 alle 22:12; trasportato nell'ospedale della città, Vigor
si spense alle 23:50, nonostante le manovre di defibrillazione e
rianimazione cardiopolmonare.
da volleyball.it
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