Leonardo Morsut, ex schiacciatore, oro nel canottaggio
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Ho deciso di farvi leggere, sempre che lo vogliate un interessante pezzo che ho trovato sul sito cult per noi pallavolisti, volleyball.itClicca qui per sentirlo suonare il piano.
Fui colpito già anni fa dalla storia e dalla persona di Leonardo Morsut, quando un mio amico caro amico, Stefano Celli, mi disse che Leo era l'unico giocatore di serie A senza il cellulare...
Ecco che allora per me tutto quello che è venuto dopo, di cui potete trovare traccia nell'estratto, non mi ha sorpreso più di tanto...
Un ragazzo sicuramente particolare, unico, le cui scelte faranno di sicuro discutere, riflettere, a tanti pure arrabbiare...
Non smette mai di sorprendere l'ex martello di Trento e Padova che giusto un anno fa ha detto stop alla pallavolo professionistica per dedicarsi alla ricerca universitaria a tempo pieno. A Sabaudia ha vinto l'oro esordienti nel canottaggio
SABAUDIA - Ve lo ricordate Leonardo - Leo - Morsut? Schiacciatore dell'Itas Diatec Trento (e prima di Padova), anche azzurro, che un anno fa ha detto basta al volley professionistico per dedicarsi anima e corpo ricerca universitaria, alla sua vera passione, le biotecnologie mediche?Divenne un caso nazionale, spazi nei TG, interviste, articoli sui settimanali patinati e non... Oggi Leo Morsut torna a far parlare delle sue imprese in un altro ambito, quello del canottaggio... A Sabaudia, nei Campionati Italiani Esordienti, ha infatti conquistato un oro che di certo avra? un posto di rilievo nel suo gia? ricco palmares sportivo. "La pallavolo mi e? sempre piaciuta ? spiega al termine del rush conclusivo di una finale davvero avvincente, vinta solo al fotofinish sul concittadino Mattia Siliprandi -, ma la decisione e? stata motivata da una passione ancora piu? forte", quella per le biotecnologie mediche, la materia in cui s'e? brillantemente laureato col massimo dei voti. Da circa un anno, per un migliaio di euro al mese, piu? o meno un decimo del suo ultimo contratto, e? ricercatore presso l?Universita? della sua citta?.Nessun rimpianto in una scelta "che in fondo al cuore sapevo che prima o poi sarebbe arrivata. Il volley non era il mio obiettivo per la vita e chi mi conosceva bene ne era conscio. Col Trento avevo firmato un contratto di tre anni, ma dinanzi alla proposta di collaborare con l?istituto di istologia, microbiologia e biotecnologie mediche non ho potuto tirarmi indietro. Sapevo che il professionismo pallavolistico mi avrebbe permesso di vivere di rendita, ma al momento di decidermi ho messo da parte l?aspetto economico e ho preso la mia strada. Dovevo farlo, altrimenti l?avrei rimpianto per sempre". Pochi dubbi sui perche? abbia comunque deciso di non recidere definitivamente il suo legame con le competizioni e tornare a misurarsi nell?agonismo col canottaggio: "ovunque arrivi il denaro si smarriscono i veri valori dello sport. Nel canottaggio ho trovato un mondo diverso, con meno pressioni e piu? passione. Mi ero gia? cimentato con questo sport da piccolino e mi era piaciuto. Negli scorsi mesi ho ripreso ad allenarmi saltuariamente con la Padova Canottaggio e spinto dai tecnici ho deciso di provare questa avventura". Se continuera? col canottaggio ancora non lo sa: "il mio obiettivo e? quello di perseverare negli studi e possibilmente trasferirmi negli Usa. Il canottaggio rimarra? comunque un grande hobby, anche se e? inutile porre dei paletti ad un futuro che non si sa mai cosa potra? riservarti".
MARCO CALCHETTI
2 commenti:
ricordo una bella intervista che lo vedeva protagonista pubblicata qualche tempo fa (forse un anno o due) su pallavolo supervolley....vale si ricorda di sicuro numero e data dell'uscita...e kiaramente dove a messo quel numero della rivista!!!
Questa non e' UNA delle tante storie che a pallavolo ci racconta. Gente semplice che ha un gran cuore.... e che a furia di saltare e' riuscita a SPICCARE IL VOLO.....
V
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