Una volta stabilita la necessità della tecnica per giocare e che questa necessità è prerogativa del giocatore, dobbiamo chiederci quali sono gli elementi tecnici di cui il nostro giocatore abbisogna per essere competitivo nel suo campionato.
Cosa succede in una partita del campionato in cui militiamo? Quante volte succede? Siamo certi che i nostri giocatori abbiano ben chiari in mente questi dati?
Una partita di II divisione è profondamente diversa da una di serie A e non solo per la diversa classe degli interpreti; accadono cose diverse e in percentuali diverse. Compito dell'allenatore è identificare le chiavi tecniche essenziali e decisive per il proprio livello di gioco e proporle in allenamento affinchè i giocatori vedano migliorato lo "strumento tecnica" nelle proprie mani. Serve fare benissimo tutto per vincere? Non credo....La perfezione è un ideale estremamente perdente inquanto irraggiungibile e di conseguanza assolutamente poco motivante. Diamo all'atleta un'idea precisa delle cose su cui deve puntare la sua attenzione (che è una risorsa limitata e quindi preziosa) e accertiamoci che sappia come le nostre richieste si inseriscono nell'azione di gioco.
Il problema a questo punto è: "I giocatori che alleno conoscono realmente il gioco?" Sulla base del campione statistico limitato delle squadre giovanili e di principianti che ho allenato, posso affermare che non lo conoscono affatto. Da diversi anni propongo una lezione sperimentale sull'argomento ad ogni nuova squadra che alleno per metterli di fronte al fatto che non conoscono come credono il gioco o quantomeno ne sottovalutano la complessità e le possibilità che tale complessità racchiude e mi sono reso conto che le difficoltà che incontrano in questo ambito sono scogli decisivi da affrontare. L'esperimento è questo: gli faccio descrivere nei dettagli la partita di pallavolo, poi commentiamo tutti insieme. Il risultato medio è questo: conoscono un terzo dei fondamentali che compongono l'azione ignorando in gran parte l'ordine cronologico in cui si susseguono, non conoscono affatto il regolamento, ignorano il gergo pallavolistico e quindi palleggio e alzata , difesa e ricezione sono solo sinonimi, la copertura è una misteriosa azione che non si sa bene se avvenga prima o dopo l'attacco...e altre gustose amenità.
Come possono imparare lo "strumento tecnica" se non ne conoscono l'utilizzo? Conoscere il gioco è la priorità ad ogni livello e dobbiamo colmare queste lacune per fare in modo che pensino da giocatori prima di tutto. Sempre sperando che almeno l'allenatore conosca il gioco...........
Cosa succede in una partita del campionato in cui militiamo? Quante volte succede? Siamo certi che i nostri giocatori abbiano ben chiari in mente questi dati?
Una partita di II divisione è profondamente diversa da una di serie A e non solo per la diversa classe degli interpreti; accadono cose diverse e in percentuali diverse. Compito dell'allenatore è identificare le chiavi tecniche essenziali e decisive per il proprio livello di gioco e proporle in allenamento affinchè i giocatori vedano migliorato lo "strumento tecnica" nelle proprie mani. Serve fare benissimo tutto per vincere? Non credo....La perfezione è un ideale estremamente perdente inquanto irraggiungibile e di conseguanza assolutamente poco motivante. Diamo all'atleta un'idea precisa delle cose su cui deve puntare la sua attenzione (che è una risorsa limitata e quindi preziosa) e accertiamoci che sappia come le nostre richieste si inseriscono nell'azione di gioco.
Il problema a questo punto è: "I giocatori che alleno conoscono realmente il gioco?" Sulla base del campione statistico limitato delle squadre giovanili e di principianti che ho allenato, posso affermare che non lo conoscono affatto. Da diversi anni propongo una lezione sperimentale sull'argomento ad ogni nuova squadra che alleno per metterli di fronte al fatto che non conoscono come credono il gioco o quantomeno ne sottovalutano la complessità e le possibilità che tale complessità racchiude e mi sono reso conto che le difficoltà che incontrano in questo ambito sono scogli decisivi da affrontare. L'esperimento è questo: gli faccio descrivere nei dettagli la partita di pallavolo, poi commentiamo tutti insieme. Il risultato medio è questo: conoscono un terzo dei fondamentali che compongono l'azione ignorando in gran parte l'ordine cronologico in cui si susseguono, non conoscono affatto il regolamento, ignorano il gergo pallavolistico e quindi palleggio e alzata , difesa e ricezione sono solo sinonimi, la copertura è una misteriosa azione che non si sa bene se avvenga prima o dopo l'attacco...e altre gustose amenità.
Come possono imparare lo "strumento tecnica" se non ne conoscono l'utilizzo? Conoscere il gioco è la priorità ad ogni livello e dobbiamo colmare queste lacune per fare in modo che pensino da giocatori prima di tutto. Sempre sperando che almeno l'allenatore conosca il gioco...........
5 commenti:
Da allenatore condivido sempre le tue opinioni al 100% coach.Poi da giocatore il sanguigno viene fuori.. MassimaStima
Box
grande scritto mister
milano
dopo aver visto la partita delle vecchie glorie mi viene il dubbio se tu conosca il gioco.... scherzo vale, grande palleggiatore e come sempre grande allenatore!se ora in campo sono un pò più "stronza" lo devo a te e a tutto quello che mi hai insegnato...grazie!
giady 7
Grazie GIADY7, i complimti fanno sempre piacere... ma non esagerare...
Per l'articolo faccio i complimeti ad Harlock perche' quoto in pieno quanto ha detto... la pallavolo non e' fatta solo di GESTI ma anche di CONOSCENZA della PALLAVOLO....
Ma aspetta noi allenatori a non dare per scontato che gli atleti siano tutti appassionati. magari solo alcuni lo sono , ma tanti lo possono diventare...
v
Sempre sperando che almeno l'allenatore conosca il gioco...........
MAI PAROLE FURONO PIU' SANTE!!!!
Posta un commento