Un messaggio della chat di qualche tempo fa riportava un'affermazione che suonava più o meno così: la società sceglie l'allenatore ma non può scegliersi il pubblico.
Se aprite i bollettini dei provvedimenti disciplinari, dai campionati under ai campionati di serie, vi capiterà di leggere settimanalmente di sanzioni comminate alle società sportive per comportamenti scorretti del proprio pubblico.
Non ultima la sanzione comminata alla GHERARDI CARTOEDIT TARTOS SVI nella bella gara vinta contro bologna: Multa di € 100,00 perché durante l'incontro il pubblico locale, rivolgeva ripetuti cori offensivi all'indirizzo dei giocatori della squadra avversaria.
Per chi frequenta i campi da pallavolo da un pò non è cosa nuova. La società è responsabile del comportamento dei propri tifosi. Alcune società hanno costituito delle vere e proprie scuole di tifo dove si "impara" a tifare, offrendo soprattutto ai ragazzini un'occasione di crescita educativa.
Si potrebbe pensare che l'inasprimento delle pene pecuniarie e la prassi di punire i tifosi troppo "folcloristici" sia un bel mezzo attuato dalla federazione per rimpinguare le proprie casse.
E' il nostro sport che vuole e deve essere diverso!!!
Ho visto ben più di una partita ed ho visto tifosi di ogni genere ma quelli che ti restano davvero nel cuore sono quelli cha dal primo fischio dell'arbitro fino all'ultimo non smettono mai d'incitare e sostenere i propri campioni. Tamburi, canti, cori, sirene. Incessantemente. Sia nei momenti di trance agonistica sia nei momenti in cui il gioco è latente e il punteggio è sfavorevole.
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