
AH!!! i vecchi.....
dal sito GENERAZIONE DI FENOMENI....... ANDREA ZORZI pensiero....
Piacere. Vincere e vivere in un mondo speciale, in un'altra dimensione. Riuscire a fare delle cose mai fatte prima, senza sapere bene da dove arrivano. Una sensazione unica e misteriosa che rimane per sempre.
Concentrazione. Scordare tutto il resto, tutto ciò che in quel momento è superfluo. La ‘cattiveria’ che serve per smettere di sprecare energie, di farsi prendere dai 1000 problemi che affollano la testa in certi momenti.
Equilibrio. Riuscire a dosare tanti fattori come il talento, l’umiltà, la disponibilità, la voglia di vincere, la lucidità tattica.
Salita. La mentalità vincente intesa non come un ‘bene’ acquistabile, ma come un qualcosa da mantenere con sforzi sempre maggiori.
Obiettivi. Superare se stessi e gli altri rispettando delle regole. Un valore aggiunto dello sport, soprattutto per i giovani, per imparare a prendere una via da seguire senza risparmiarsi.
Fatica. Crederci fino in fondo. Resistere al desiderio che un evento risolva d’incanto il problema. Saper aspettare quando farlo è difficile. Stare in campo a soffrire quanto è necessario. Il nemico principale è la speranza che la sofferenza sia breve.
Gruppo. Una straordinaria esperienza con tanti compagni, strada facendo abbiamo scoperto di aver segnato la storia di questo sport. Ma questa scoperta non è mai diventata la ragione principale della nostra gioia.
Motivazioni. Quando due squadre si equivalgono, coloro che hanno le motivazioni più forti alla fine trovano le risorse per vincere. Ognuno seguendo la propria natura. Capire i propri desideri e come li rappresentiamo dentro di noi, quanto difficile sia realizzarli e quanto siamo disposti a sacrificarci senza arrenderci.
Sincerità. Non si può far finta o cercare d’essere diversi da come siamo. I compagni, la gente sentono quello che proviamo davvero, non quello che vogliamo far credere. Accettiamo anche che altri siano stati più bravi di noi, diciamoci la verità fino in fondo per fare molta più strada.
Fiducia. Non subire i propri limiti. Mantenere la tranquillità anche se siamo sotto, anche mentre subiamo dei punti. Capire che ogni passo avanti è sempre un po’ relativo, che non ce n’è uno definitivo, che può sempre essere superato.
Emozioni. Sentire d’aver intrapreso la strada giusta, la voglia di lavorare per ottenere dei risultati.
Concentrazione. Scordare tutto il resto, tutto ciò che in quel momento è superfluo. La ‘cattiveria’ che serve per smettere di sprecare energie, di farsi prendere dai 1000 problemi che affollano la testa in certi momenti.
Equilibrio. Riuscire a dosare tanti fattori come il talento, l’umiltà, la disponibilità, la voglia di vincere, la lucidità tattica.
Salita. La mentalità vincente intesa non come un ‘bene’ acquistabile, ma come un qualcosa da mantenere con sforzi sempre maggiori.
Obiettivi. Superare se stessi e gli altri rispettando delle regole. Un valore aggiunto dello sport, soprattutto per i giovani, per imparare a prendere una via da seguire senza risparmiarsi.
Fatica. Crederci fino in fondo. Resistere al desiderio che un evento risolva d’incanto il problema. Saper aspettare quando farlo è difficile. Stare in campo a soffrire quanto è necessario. Il nemico principale è la speranza che la sofferenza sia breve.
Gruppo. Una straordinaria esperienza con tanti compagni, strada facendo abbiamo scoperto di aver segnato la storia di questo sport. Ma questa scoperta non è mai diventata la ragione principale della nostra gioia.
Motivazioni. Quando due squadre si equivalgono, coloro che hanno le motivazioni più forti alla fine trovano le risorse per vincere. Ognuno seguendo la propria natura. Capire i propri desideri e come li rappresentiamo dentro di noi, quanto difficile sia realizzarli e quanto siamo disposti a sacrificarci senza arrenderci.
Sincerità. Non si può far finta o cercare d’essere diversi da come siamo. I compagni, la gente sentono quello che proviamo davvero, non quello che vogliamo far credere. Accettiamo anche che altri siano stati più bravi di noi, diciamoci la verità fino in fondo per fare molta più strada.
Fiducia. Non subire i propri limiti. Mantenere la tranquillità anche se siamo sotto, anche mentre subiamo dei punti. Capire che ogni passo avanti è sempre un po’ relativo, che non ce n’è uno definitivo, che può sempre essere superato.
Emozioni. Sentire d’aver intrapreso la strada giusta, la voglia di lavorare per ottenere dei risultati.
2 commenti:
Questa gente ne avrebbe da vendere di cose da insegnare ... peccato che oggi l'ottusità in senso sportivo e pallavolistico è fin troppo diffusa ...
prova
Posta un commento